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Gaia Perretta trionfa al Premio teatrale nazionale "Folle d’Oro 2025" come "migliore attrice". Le sue origini sono laurenzanesi

18-11-2025 18:41 - notizie 2025
UNA serata di grandi emozioni quella che ha visto Gaia Perretta (le sue origini sono laurenzanesi) salire sul palco del Premio teatrale nazionale "Giovanni Mellano" - Folle d’Oro di Fossano (in provincia di Cuneo), conquistando l'importante riconoscimento come "migliore attrice" per la sua interpretazione in "Denuncio tutti. Lea Garofalo", testo scritto e diretto da Giovanni Gentile e prodotto dalla compagnia "Penta Teatro" di Pistoia.

Lo spettacolo, dedicato alla vicenda di Lea Garofalo, testimone di giustizia vittima della ’ndrangheta, continua a far parlare di sé per l’impatto emotivo e civile che porta in scena. La performance di Gaia Perretta ha colpito la giuria fin dal primo istante, come evidenziato nella motivazione riportata sulla targa di premiazione.

- Motivazione -

Con grande presenza scenica, capace di catturare e trattenere lo sguardo del pubblico fin dal primo istante, l’attrice Gaia Perretta dimostra un talento raro nel trasformare il palcoscenico in uno spazio vivo e pulsante. La sua memoria strepitosa sostiene un lavoro intenso e rigoroso, in cui ogni parola, gesto e silenzio acquisisce un valore profondo. Il suo è un teatro civile di narrazione, che non si limita a raccontare, ma interroga, scuote, mette in discussione. Attraverso una voce autentica e potente, affronta temi di scottante attualità, restituendo allo spettatore la responsabilità dell’ascolto e del pensiero critico. Per la capacità di unire tecnica, cuore e impegno etico, questa attrice merita il riconoscimento come miglior interprete femminile.

- "Denuncio tutti. Lea Garofalo", testo scritto e diretto da Giovanni Gentile e prodotto dalla compagnia "Penta Teatro". La trama -

"Mi assumo tutta la responsabilità dell’omicidio di Garofalo Lea". Così Carlo Cosco, ex compagno di Lea, confessa in aula il suo atroce delitto. Una battaglia, quella di Lea, durata quasi 7 anni, iniziata quel lontano 13 Luglio del 2002, quando entra nella caserma dei carabinieri di Petilia Policastro e inizia a raccontare tutto quello che ha visto. Fa nomi e cognomi, diventa una testimone di giustizia ed entra nel programma di protezione, che la “sposta” con la figlia Denise, ancora bambina, su e giù per l’Italia. 1h 10′ Giovanni Gentile e Gaia Perretta raccontano del coraggio di Lea, sola contro tutta un’organizzazione mafiosa, contro una cultura radicata da secoli. Ma raccontano anche del cancro ‘ndranghetista che infetta l’edilizia pubblica, l’economia e la finanza e di come la ‘ndrangheta sia entrata, prepotentemente, nella stanza dei bottoni. La ‘ndrangheta è un modello di vita, una cultura, uno stato nello Stato che spaccia, appalta e uccide.