28 Marzo 2024

Vicenda sportello multiservizi di Calvello. Interviene la minoranza consiliare: "due ragazze senza lavoro"

CALVELLO - Ha sollevato un polverone la recente soppressione dello sportello multiservizi del Comune di Calvello. Unico nel suo genere tra i paesi della Val Camastra, per circa tre anni questo servizio ha svolto un importante ruolo sociale, assicurando supporto ed informazioni plurisettoriali a favore dei cittadini. Lo sportello multiservizi ha fornito assistenza in diversi ambiti: dai rapporti con società come Acquedotto Lucano, Enel, Eni, alla raccolta differenziata, al pagamento del bollo auto, all´estrazione di visure della Camera di Commercio, oltre a svolgere la funzione di punto turistico informativo. Dal 2 ottobre l´amministrazione comunale di Calvello ha deciso di apportare sostanziali novità alla gestione del servizio. Lo sportello multiservizi sarà rimpiazzato dallo sportello per i cittadini. Lo ha stabilito la Giunta comunale con la delibera numero 94 del 30 agosto scorso. Un servizio finora esterno all´ente municipale sarà internalizzato. Fin qui nulla di eclatante. «Tutto questo, però, avverrà a scapito di due posti di lavoro, legati direttamente all´affidamento esterno. Due ragazze, Marianna e Silvia, perderanno il lavoro». A dichiararlo sono stati i consiglieri comunali Giuseppe Pompeo, Marirosa Gallicchio ed Anna Cantisani del gruppo di minoranza "Liberi di Ricominciare". A sostegno delle due ragazze, i tre consiglieri hanno esplicitamente chiesto all´amministrazione comunale un passo indietro e la possibilità, attraverso una diversa forma contrattuale, di riassumere Marianna e Silvia. «La solidarietà alle due ragazze è d´obbligo - hanno aggiunto i rappresentati del gruppo consiliare "Liberi di Ricominciare"; - la loro competenza, se valutata con attenzione da parte dell´amministrazione comunale, avrebbe potuto rappresentare un valido e concreto supporto all´attività amministrativa. Si è preferito, invece, dirottare i fondi altrove - hanno concluso Giuseppe Pompeo, Marirosa Gallicchio ed Anna Cantisani - a scapito di due giovani, che progettavano di vivere a Calvello con le proprie famiglie». Naturalmente è stata grande l´amarezza di Marianna e Silvia, che hanno, così, commentato l´intera vicenda: «con questa decisione è stato sottratto un grande servizio alla comunità, perché lo sportello rimarrà aperto in modo ridotto, creando disagio ai cittadini, soprattutto a quelli più anziani. Non pensavamo che in una società evoluta con a capo persone intelligenti, le scelte politiche potessero incidere così tanto sulla nostra esperienza professionale, ma evidentemente abbiamo commesso un errore di valutazione. Nonostante tutto - hanno dichiarato ancora Marianna e Silvia - siamo grate della solidarietà e della vicinanza, mostrateci da molti concittadini». «Questa è la reale dimostrazione che in tre anni abbiamo svolto un buon operato e siamo state di aiuto a tante persone. Ciò che ci amareggia maggiormente - hanno concluso le due ragazze - è il modo in cui l´amministrazione comunale ha agito nei nostri confronti, in quanto avremmo voluto più trasparenza e un pizzico di umanità». La replica dell´amministrazione comunale di Calvello è arrivata in risposta ad un´interrogazione consiliare, presentata dal capogruppo di minoranza, Giuseppe Pompeo. «Al termine del progetto di reingegnerizzazione avviato - ha spiegato la sindaca Maria Anna Falvella - è nostra intenzione valutare la possibilità di procedere con la successiva esternalizzazione del servizio, dopo una congrua valutazione dei costi e dei benefici collegati. Il Comune di Calvello - ha ancora evidenziato la prima cittadina - non ha alcun rapporto contrattuale con le due operatrici impiegate nella gestione dello sportello. Ovviamente l´amministrazione comunale - ha aggiunto Maria Anna Falvella - non è estranea alle problematiche occupazionali, soprattutto giovanili, e si adopererà per agevolare l´inserimento delle due lavoratrici in qualunque progetto, che dovesse avviarsi sul nostro territorio, compatibilmente con il loro profilo professionale». (Donato Pavese)

- ARTICOLO "IL QUOTIDIANO" -

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