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Laurenzana: tre maestosi cerri dell'Abetina fra gli Alberi Monumentali d’Italia. Gli esemplari inseriti nell’elenco del Ministero su segnalazione di Adriano Castelmezzano, guida ambientale ed escursionistica

03-11-2025 11:33 - notizie 2025

- Articolo di Donato Pavese -

"IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA - L'ALTRAVOCE"

LAURENZANA - Tra i luoghi di maggiore pregio naturalistico della nostra regione spicca sicuramente Laurenzana, dove la memoria del bosco continua a vivere ed a raccontare il legame millenario tra la Basilicata ed i suoi alberi. Recentemente, infatti, tre maestosi cerri presenti all’interno della riserva regionale dell’Abetina sono stati inseriti nell’elenco ufficiale degli alberi monumentali d’Italia, promosso dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Con questo aggiornamento, il censimento nazionale sfiora i cinque mila alberi monumentali, distribuiti su tutto il territorio nazionale. L’iter per il riconoscimento di un albero monumentale parte spesso dal basso: segnalazioni da parte di enti, associazioni o semplici cittadini vengono verificate dagli uffici regionali competenti, che ne accertano caratteristiche e dimensioni. Solo dopo questa fase, il Ministero provvede all’inserimento nell’elenco nazionale, riconoscendo ufficialmente la monumentalità delle piante. Grazie all’impegno della guida ambientale ed escursionistica Adriano Castelmezzano di Matera, sono stati individuati tre cerri di eccezionali dimensioni nell’Abetina di Laurenzana, ora riconosciuti come alberi monumentali. Le piante, appartenenti alla specie “Quercus cerris L.”, si trovano in un’area oggi occupata da un rimboschimento di conifere realizzato negli anni sessanta, ma un tempo utilizzata come pascolo. Le misurazioni hanno confermato la loro imponenza: circonferenze comprese tra 440 e 470 centimetri, altezze tra 17 e 25 metri e rami che si estendono in ampiezza, testimonianza di un’antica crescita in spazi aperti. L’età stimata varia tra i 250 ed i 300 anni. Come riportato dal sito Notiziedaiparchi.it, che si occupa di informazione ed approfondimenti sulle tematiche delle aree protette italiane, da vecchie foto aeree e da documenti d’archivio emerge che, nel passato, il bosco comunale di Laurenzana veniva affittato per il pascolo, in particolare bovino e suino. I cerri monumentali di oggi furono probabilmente testimoni di quell’epoca rurale: alberi isolati tra i pascoli, sotto la cui ombra sostavano animali e pastori. Importanti famiglie locali e latifondisti lucani, come i D’Amato-Cantorio di Irsina e Ferrandina e gli Asselta di Laurenzana, sfruttavano questi territori per le loro attività agro-pastorali, in un equilibrio antico tra uomo e foresta. Con questo nuovo ed importante riconoscimento, Laurenzana consolida il proprio ruolo di “santuario naturale” della Basilicata, dove la tutela del paesaggio non è solo conservazione, ma anche memoria viva del legame profondo tra le comunità ed il loro bosco. Infatti, sempre nel territorio comunale di Laurenzana, spicca su tutti uno straordinario esemplare di roverella di circa otto metri di circonferenza ed un’età stimata tra i 500 ed i 600 anni, tra i più imponenti d’Italia, noto come la “Quercia di Frà Egidio”. (Donato Pavese)