Laurenzana: l'ex mattatoio diventa un importante centro di raccolta dei cinghiali. Una parte dell'immobile di contrada "Santa Filomena" destinata alla filiera regionale degli ungulati
10-05-2025 13:20 - notizie 2025
- Articolo di Donato Pavese -
"IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA - L'ALTRAVOCE"
"IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA - L'ALTRAVOCE"
LAURENZANA - L’ex mattatoio comunale di Laurenzana rivestirà, presto, un ruolo importante nell’ambito del progetto della “filiera del cinghiale”, voluta e finanziata dalla Regione Basilicata, per contrastare efficacemente la proliferazione degli ungulati, che continuano a creare enormi danni all’agricoltura, oltre a rappresentare un serio pericolo per l’incolumità pubblica. Una parte dell’immobile di proprietà comunale (ubicato in contrada “Cretaccio/Santa Filomena”) sarà, infatti, adibita a centro di raccolta dei cinghiali, su concessione del Comune di Laurenzana a titolo oneroso, ed affidata alla società lucana Eco Wild, che gestisce l’intero progetto per conto della Regione Basilicata. L’ex mattatoio di Laurenzana ospiterà le prime fasi della filiera. Il progetto ha un duplice obiettivo: mira a controllare la popolazione degli ungulati e punta a valorizzare la carne di cinghiale. L’idea è di trasformare un problema, quello dell’eccessiva proliferazione dei cinghiali, in una concreta opportunità per l’economia locale. Con circa 88 mila esemplari di cinghiali presenti in Basilicata, la Regione punta a ridurre la popolazione di circa 45-50 mila ungulati nei prossimi tre anni. La società lucana Eco Wild gestisce l’intero iter, che comprende anche la fornitura delle gabbie per la cattura, il ritiro e il trasporto dei cinghiali verso i centri di raccolta. Il piano di Eco Wild non si limita a gestire la popolazione dei cinghiali sul territorio regionale, ma include anche la valorizzazione della carne, che sarà proposta come prodotto di eccellenza nel panorama gastronomico italiano, attraverso il marchio “Io Compro Lucano”. Il progetto, che ha un costo complessivo di circa tre milioni di euro, ha anche un’importante ricaduta sociale, aprendo opportunità lavorative per una ventina di persone. Inoltre i cacciatori coinvolti nel programma riceveranno un’indennità di 20 euro per ogni capo catturato e parteciperanno a corsi di formazione specifica. (Donato Pavese)