Acque scure nel Pertusillo, "fenomeno naturale" secondo Arpab
24-02-2017 18:40 - notizie val camastra e basilicata 2017
POTENZA - Nelle acque della diga del Pertusillo (nella foto di Michele Tropiano), secondo le ultime analisi effettuate, non è stata riscontrata la presenza di idrocarburi, nonostante un episodio di sversamento da una cisterna avvenuto nei giorni scorsi e per il quale l´Asi aveva invitato l´Eni a intervenire. Proprio per questo gli uffici regionali, su richiesta del presidente Pittella, stanno preparando una diffida nei confronti del colosso petrolifero. La Regione Basilicata e l´Arpab - con il coordinamento e la supervisione dell´Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) - avvieranno comunque un piano straordinario per il controllo dell´invaso: saranno poste in essere una serie di attività, fra cui il campionamento della qualità dell´acqua ed il riconoscimento della specie delle alghe, ma saranno anche anticipati i tempi per le analisi sulla potabilizzazione, così come per il censimento di tutti gli scarichi, a partire da quelli delle aziende agricole.
Dopo che il direttore generale dell´Arpab ha chiarito che "da tutti i controlli fatti finora, su impulso delle forze dell´ordine o dei sindaci dell´area, non è risultato che nella diga del Pertusillo ci fosse inquinamento da idrocarburi", la Regione Basilicata ha chiesto all´Ispra "di avviare comunque uno studio sul funzionamento dell´impianto petrolifero del Cova", così come "sulla situazione dei pozzi dismessi presenti nel territorio, per capire , con chiarezza scientifica se esista realmente un collegamento tra l´attività complessiva e la presenza di materiali inquinanti o delle macchie di colore scuro che stanno creando allarme tra la popolazione".
Sempre secondo i tecnici dell´Arpab "il fenomeno si è verificato in altre situazioni già nel 2010: in quel caso, dopo le analisi, non erano state riscontrate evidenze di contaminazione di tipo chimico correlabili ad attività industriali, ma era stato registrato, invece, uno sviluppo abnorme di materiale algale, determinato da fattori legati all´attività antropica, ma anche al repentino cambio di temperature e quindi alle condizioni climatiche".
"La colorazione scura delle acque - ha evidenziato l´Agenzia - deriva da una proliferazione abnorme di alghe, che nella fattispecie può essere stata innescata dalla presenza di nutrienti, così come da bruschi cambi di temperature. E´ un fenomeno che ciclicamente si ripeterà, perché del tutto naturale".
Dopo che il direttore generale dell´Arpab ha chiarito che "da tutti i controlli fatti finora, su impulso delle forze dell´ordine o dei sindaci dell´area, non è risultato che nella diga del Pertusillo ci fosse inquinamento da idrocarburi", la Regione Basilicata ha chiesto all´Ispra "di avviare comunque uno studio sul funzionamento dell´impianto petrolifero del Cova", così come "sulla situazione dei pozzi dismessi presenti nel territorio, per capire , con chiarezza scientifica se esista realmente un collegamento tra l´attività complessiva e la presenza di materiali inquinanti o delle macchie di colore scuro che stanno creando allarme tra la popolazione".
Sempre secondo i tecnici dell´Arpab "il fenomeno si è verificato in altre situazioni già nel 2010: in quel caso, dopo le analisi, non erano state riscontrate evidenze di contaminazione di tipo chimico correlabili ad attività industriali, ma era stato registrato, invece, uno sviluppo abnorme di materiale algale, determinato da fattori legati all´attività antropica, ma anche al repentino cambio di temperature e quindi alle condizioni climatiche".
"La colorazione scura delle acque - ha evidenziato l´Agenzia - deriva da una proliferazione abnorme di alghe, che nella fattispecie può essere stata innescata dalla presenza di nutrienti, così come da bruschi cambi di temperature. E´ un fenomeno che ciclicamente si ripeterà, perché del tutto naturale".