Eroi a Laurenzana durante l´occupazione tedesca. Una stele in memoria del maresciallo Manfredi. Ricordati anche il pretore Jovine ed il confinato politico Rosati

20-06-2016 17:49 -

LAURENZANA - Una stele di marmo, collocata nella villetta comunale di Laurenzana, ricorda l´atto eroico, datato 9 settembre 1943, del maresciallo dei carabinieri, Giuseppe Manfredi, medaglia d´argento al valor militare. Con una solenne cerimonia commemorativa, alla presenza di numerose autorità civili e militari, la comunità di Laurenzana ha reso onore al sottufficiale dell´Arma. I fatti che ricordano il maresciallo Giuseppe Manfredi risalgono al periodo della seconda Guerra mondiale, quando prestava servizio a Laurenzana, come comandante della locale stazione dei carabinieri. Era il 9 settembre 1943, quando le truppe militari tedesche in ripiegamento dall´avanzata degli alleati erano in procinto di attraversare l´abitato di Laurenzana. A far da apripista ai tedeschi, un sidecar, con a bordo un ufficiale ed il suo centauro, percorre la strada statale 92 e successivamente il corso cittadino. I militari tedeschi disarmano un carabiniere in servizio, che ritorna in caserma e riferisce tutto al suo superiore. Il maresciallo Manfredi non pensa all´incolumità della propria vita, ma allo Stato, alla patria, alla nazione. Si reca dai due militari tedeschi, intimandogli la restituzione dell´arma sottratta e ne scaturisce un violento conflitto a fuoco. Il maresciallo resta ferito, mentre l´ufficiale tedesco muore. In ricordo di questo atto eroico, sulla stele dedicata al maresciallo Giuseppe Manfredi sono riportate le seguenti parole: «qui, in giorni di incertezza e di sovraeccitato timore, il maresciallo Giuseppe Manfredi, dichiarato e riconosciuto alfiere dell´onore e della legalità, strenuamente pretese e volle restituita la dignità dell´Arma, dopo impari e cruenta lotta contro una pattuglia tedesca». La storia, però, non finisce qui. I tedeschi vogliono far pagare con il sangue, quest´azione, ai laurenzanesi. Ed è qui che entrano in gioco altri due eroi: il pretore Clemente Jovine ed il confinato politico Vincenzo Rosati, conosciuto da tutti in paese come "Vcienz u relegat". Sarà lui a dissuadere i tedeschi, conoscendo la lingua, ben consigliato dal pretore Jovine. Di questo episodio storico laurenzanese del secolo scorso ne parla, in modo chiaro ed esauriente, il prof. Rocco Motta nel volume "Eroi e non", presentato nella sala consiliare di Laurenzana. Presenti Giovanni Morena, esponente del Fondo "Venerabile servo di Dio Beato Egidio da Laurenzana", Michele Ungaro, sindaco di Laurenzana, Antonia Fiordelisi, Difensore civico regionale, Leopoldo Chieffallo, primo cittadino di San Mango D´Aquino (paese natio del maresciallo Manfredi). Successivamente, in piazza "Salvatore Urga", si è proceduto all´alzabandiera da parte dei carabinieri della locale stazione, guidata dal maresciallo Daniele Fortunato. In seguito i due figli del compianto maresciallo Manfredi ed i sindaci di Laurenzana e San Mango D´Aquino hanno deposto un mazzo di fiori davanti al monumento dei caduti. A seguire, alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, e di don Gaetano Corbo, è stata scoperta la stele di marmo in ricordo del maresciallo Manfredi. Molto sentito è stato l´intervento del comandante provinciale dell´Arma dei carabinieri, colonnello Giuseppe Palma. L´intera cerimonia di commemorazione è stata accompagnata dalle note della Fanfara dei carabinieri "X reggimento Campania", che ha tenuto un seguitissimo ed applauditissimo concerto al termine della manifestazione. (Donato Pavese)

- ARTICOLO "IL QUOTIDIANO" -

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