Centrale a biomasse in Val Camastra, l´intervento dell´ex sindaco Rocco Martoccia

21-02-2015 13:12 -

I passaggi più significativi dell´intervento di Rocco Martoccia (sindaco di Laurenzana dal 1999 al 2009)

Ora basta! E´ di questi giorni la notizia che la Valle del Camastra avrà una sua bella centrale a biomasse, ovverosia un impianto che celato sotto l´eufemismo di struttura per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ben nasconde il suo potenziale di inquinamento che produrrebbe qualora venisse realizzata. La vicenda inizia a Luglio 2014, allorquando la società Camastra E.d.t chiede alla ex Comunità Montana di Corleto Perticara la concessione di alcuni lotti di terreni ubicati nella zona PIP, in contrada Camastra agro di Anzi. Il commissario liquidatore, o chi per esso, nonostante le limitate funzioni e pur non potendo, a mio giudizio, disporre dell´area poiché della Regione, ha assegnato così come richiesto i lotti. Sta di fatto che la società ha già presentato al Comune di Anzi il progetto per concretizzare "L´affaire" direbbero i francesi. Senonchè il sindaco ha voluto vederci chiaro e prima di ammorbare l´aria del Camastra ha chiesto all´Utc di verificare scrupolosamente la legittimità della richiesta. Ormai da due o tre anni si è costituita nel circondario di Laurenzana, Anzi Calvello e Abriola una lobby delle energie alternative, che dopo avere inondato Laurenzana e Calvello con un coacervo di pale Eoliche, o meglio di Parchi Eolici, camuffati da mini-eolico, ha allungato le mani anche sulle biomasse non curante della già precaria situazione ambientale in cui intendono insediarsi. Insomma come direbbe, ironicamente, il mio collega Lauletta un pò di "cacca " in più nella valle del Camastra non guasta. Una valutazione di impatto ambientale di cui il progetto presentato è carente avrebbe, invece, messo in evidenza come la zona, insiste nel bacino della Diga del Camastra, che nella stessa zona è previsto l´insediamento del 118 medicalizzato, quindi condizioni certamente non compatibili con quella che potremmo tranquillamente ritenere una industria insalubre di prima classe. Se poi, dopo aver speso svariate migliaia di euro per implementare nel sito l´importante struttura sanitaria, si deve rinunciare al progetto, e si deve, nel contempo, rinunciare a prelevare l´acqua dell´invaso per uso potabile ed anche irriguo lo facciano. Ma in questo caso occorrerà che la Giunta o il Consiglio regionale si esprimano, atteso che la stessa Regione si è posto come obiettivo non certo quello di aumentare le fonti di inquinamento per la diga del Camastra, ma piuttosto quello di proteggere e migliorare il corpo idrico al fine di raggiungere un buono stato di qualità delle acque entro il 22 dicembre di quest´anno (Piano Di Gestione Acque - Direttiva Comunitaria 2000/60/Ce, D.L.Vo 152/06, L. 13/09, D.L. 194/09 es.m.i.).