Prestigioso riconoscimento per il poeta laurenzanese Rocco Vitacca: premiato con la “Medaglia d’onore” al Premio internazionale "Alda Merini"

11-04-2022 12:56 -

LAURENZANA - Prestigioso riconoscimento per il giovane poeta laurenzanese Rocco Vitacca, premiato con la “Medaglia d’onore” alla decima edizione del “Premio internazionale di poesia Alda Merini”.

Il premio “Alda Merini”, ideato da Vincenzo Ursini e realizzato dall’Accademia dei Bronzi, promuove e diffonde nel mondo la nuova poesia italiana contemporanea.

La cerimonia di premiazione si è svolta venerdì 8 aprile nella chiesa parrocchiale “SS. Immacolata e San Michele” di Botricello, in provincia di Catanzaro.

La giuria ha esaminato ben 1.707 opere inedite ed ha deciso di assegnare alla lirica di Rocco Vitacca, “Oltre ogni muro”, il riconoscimento “Medaglione d’Onore con artistico Attestato”.

Vitacca ha dedicato il premio all'amico Cristian, scomparso prematuramente all'età di 33 anni.

La lirica “Oltre ogni muro” evidenzia una sapiente gestione dell’impianto sintattico. Non si ravvisano schemi metrici, ma l’andamento espressivo consegue un’armonia propria, cui è rimessa la percezione di uno stato d’animo maturo per un nuovo modo di vivere la libertà.

L’autore descrive una condizione di prigionia. Il protagonista respira flebilmente, cammina su e giù per la sua cella, fino a perdere contatto con il proprio dolore. Allora gli si pone davanti un futuro, che intravede come raggio di luce, nel quale potrà dedicarsi a ciò che vorrà essere, senza dover pensare agli errori del passato, in un’esistenza tutta nuova. Assieme allo sfogo è celebrato il potere dell’invenzione, capace di creare situazioni, che per la loro forza sono sospese a metà tra reale ed immaginario.

- Oltre ogni muro -

"Abbandonato"
Come uno scarto.
C'è il respiro in me.
Fievole e leggero ma c'è.
Ho sepolto il passato.
Cammino su e giù, lungo corridoi freddi
di un carcere dipinto da ombre.
Non sento più il dolore delle mura,
non sento più i brividi di sudore freddo.
Quando non te l'aspetti,
e credi
che sia la fine,
ecco un orizzonte spingersi
oltre ogni muro.
Che storia!
Guardando
quel pezzo di cielo grigio
con sfumature nere e celesti
incorniciato da quella povera finestra
di cui dispone la mia cella,
ascolto l'eco della libertà,
sono raggi di un sole ribelle
che trasgrediscono i confini dell'oscurità,
penso di non essere più destinato
a essere testimone di ciò che ho alle spalle,
ma esistenza
di ciò che vorrò diventare.