Intervento di Gaetano Cantisani (ex consigliere comunale di Laurenzana) sulla questione parroco

01-07-2014 23:13 -

Cari amici di Laurenzana, non voglio illudermi, nè credo di illudere nessuno per quello che mi accingo a comunicare, ma forse la comunità di Laurenzana ha trovato il modo più razionale, ancorchè burrascoso ma viva Dio condiviso dai più, per preparare una pacificazione sociale che mancava da un secolo circa. E di ciò, dobbiamo dire grazie alle vicissitudini di don Giordano che ci hanno fatti ritrovare tutti attorno ad un "tavolo" di discussione, in chiesa, come si faceva nei periodi migliori. L´incontro e l´assemblea spontanea che si è potuta tenere in Chiesa, grazie alla pazienza di don Filippo, ci ha visti irruenti, ma maturi, coesi, solidali, forse un pò irriverenti verso il Santissimo, ma sinceri, determinati e finalmente compatti in Chiesa, al cospetto di Dio, che forse ieri sera abbiamo indispettito. Ma Egli ci ha già perdonato. Questa è la vera Chiesa, fortemente partecipata, soprattutto in un momento di sbandamento e di desolazione. Con buona pace dei detrattori, che preferiscono vedere sempre scuro, noi questa volta abbiamo preferito guardare in prospettiva il futuro spirituale di questa comunità e ci siamo riuniti in Chiesa e siamo stati ascoltati con pazienza e buon animo ed anche con tanta fatica. E di ciò va dato atto alla mitezza di don Filippo che ha saputo accogliere e non respingere, tanto la comunità parrocchiale, quanto quella civile. Un paese, finalmente sopra gli schemi, che ha saputo ritrovare le ragioni e lo spirito della coesione finalizzata al bene di tutta la parrocchia e della stessa comunità civile. Difatti, per spirito di chiarezza, ieri sera c´erano persone che notoriamente hanno sostenuto entrambe le liste.Ma ieri sera erano lì a condividere le richieste di chiarezza ed applaudivano al bisogno. Questo significa che gli schemi preordinati della partigianeria peregrina sono saltati. Bravi, Vi abbraccerei tutti. Laurenzana è un paese che sta tentando di ritrovare, anzi la pretende,quella serenità che le hanno sottratto un pò alla volta con raggiri e nefandezze. E la sta chiedendo con forza a chiunque abbia a cuore una convivenza civile, al di sopra delle belle parole di circostanza. Quella serenità è un Bene troppo prezioso che le hanno rubato i soliti noti, ubriachi di retropensieri e remore, orientati da riserve mentali. Parlo dell´episodio che ha fatto registrare una difesa collettiva a favore del ritorno di don Giordano. Senza esserne consapevole, personalmente don Giordano, le sue vicissitudini ci hanno fatto capire che si può esprimere una criticità, un dissenso, ma quando si comprendono le vere ragioni dell´altra "parte", dell´interlocutore che ti sta difronte, occorre saper rientrare nei ranghi e nell´alveo della correttezza e del rispetto dei ruoli e, sorattutto, dell´altrui volontà.
Per questa ragione, intenzionato a ricercare la cosa giusta da fare,
mi sono permesso di cercare don Giordano e di scambiare con lui due parole a cuore aperto. All´esito di questo colloquio, posso sostenere che non tutte le vicissitudini arrivano per nuocere e non tutte le chiacchiere finiscono per essere dannose. Voglio dire che le montature ad arte che abbiamo sentito in giro, non l´hanno toccato perchè la sua coscienza è libera da questi pesi infamanti. Tuttavia, la perdita della mamma ha acuito un senso di solitudine, di amarezza, di desolazione e di abbandono che gli hanno fatto ritrovare la miseria della condizione umana in tutta la sua durezza, ma gli hanno anche suggerito (per fortuna) di chiedere personalmente di essere dispensato dagli incarichi pastorali nella sua parrocchia per un periodo sufficiente a rigenerarsi, a ritrovare le ragioni di un servizio pastorale giusto, equilibrato, mutile. Don Giordano capirà da solo quando sarà arrivato il momento giusto per ritornare. L´ho sentito convinto e motivato. Quindi sarà ancora fra noi, ritemprato, in un grande abbraccio di tutta la sua comunità di parrocchiani, che lo aspetta a braccia aperte per un rinnovato spirito pastorale. Forti di questa convinzione, spinti da uno spirito di collaborazione costruttiva e di rispetto per la condizione di don Giordano, abbiamo deciso tutti di consegnarci al silenzio più rispettoso ed opportuno, pregando i detrattori di non istigare e di non preparare trappole, come sono soliti fare. Sappiano costoro che nemmeno le volpi pensavano di finire mai in pellicceria.
Nel chiedere scusa a don Filippo per l´irruenza dell´eloquio, voglio mandare un forte abbraccio a don Giordano a nome di tutta la comunità parrocchiale e civile che ieri sera era in Chiesa.
Gaetano Cantisani