Canile di Laurenzana: coinvolgere tutti i Comuni del comprensorio della Val Camastra. E' in programma uno studio di fattibilità. L'amministrazione comunale: «la struttura può ospitare fino a 200 cani»

04-07-2020 09:41 -

LAURENZANA - Il canile comprensoriale di Laurenzana sarà al centro di uno studio di fattibilità da parte dell’Ufficio tecnico comunale. Lo ha disposto la giunta comunale di Laurenzana, che intende completare e successivamente avviare la struttura, realizzata tanti anni fa dall’ex comunità montana “Camastra Alto Sauro”, e mai entrata in funzione. Il canile comprensoriale è attrezzato per ospitare «fino a 200 cani - si legge nella delibera di giunta - e l’amministrazione comunale intende avviare le procedure per l'adeguamento ed il miglioramento della struttura, per renderla funzionale al servizio di mantenimento e custodia dei cani provenienti dal comprensorio della Val Camastra». L’amministrazione comunale di Laurenzana, inoltre, intende proporre «ai Comuni del comprensorio una gestione e ristrutturazione coordinata ed associata dell'attuale struttura». L’obiettivo è quello di valorizzare «a vantaggio della comunità comprensoriale - si legge ancora nella delibera di giunta - una struttura già destinataria di risorse pubbliche, anche nell'ottica di futuri eventuali risvolti occupazionali». Al momento si parla unicamente di uno studio di fattibilità tecnico-economica e nulla di più. Attualmente il Comune di Laurenzana ha affidato il servizio di cattura e custodia dei cani randagi alla cooperativa “Chinook” di Ferrandina. Infatti, come prevede la Legge quadro (n. 281 del 14 agosto 1991) in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, «lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente. I cani vaganti ritrovati e catturati non possono essere soppressi». L’articolo 4 della Legge n. 281/1991 impone ai Comuni, singoli o associati, di «provvedere al risanamento dei canili comunali esistenti ed alla costruzione di rifugi per i cani, avvalendosi dei contributi destinati a tale finalità dalla Regione». (Donato Pavese)

- ARTICOLO "IL QUOTIDIANO" -