La sindrome di Down non ha impedito a Marco di rincorrere il suo sogno calcistico a livello nazionale. Quando lo sport diventa inclusione

18-11-2019 20:16 -

LAURENZANA - Una bella storia di integrazione sociale arriva da Laurenzana. Marco è un ragazzo affetto dalla sindrome di Down, compirà vent'anni il prossimo 22 dicembre ed è ben voluto nel piccolo paese della Val Camastra. Marco ha un grande talento e, da sempre, ha un'immensa passione per il calcio. Grazie al sostegno della sua famiglia, ha potuto coltivare questo sogno, superando ogni ostacolo e raggiungendo traguardi prestigiosi anche a livello nazionale. Lo sport, per Marco come per tanti altri ragazzi, rappresenta una grande opportunità di integrazione per superare pregiudizi, barriere e per il raggiungimento di una vera autonomia personale e sociale. Lo sanno bene le famiglie dei ragazzi con sindrome di Down e le associazioni che le sostengono. Qualche giorno fa Marco, assieme ai suoi compagni di squadra, ha vinto il “Torneo delle Regioni” di calcetto, che si è svolto a Vigonza, in provincia di Padova. L'evento ha visto la partecipazione di oltre novanta atleti con sindrome di Down, provenienti da otto regioni italiane. Il torneo di calcetto è stato organizzato dall'associazione “Sport21 Veneto” e promosso dalla Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali (Fisdir). Marco è stato incoronato campione con la rappresentativa del Veneto, che ha battuto in finale la Calabria. «Marco - ha spiegato il papà Carmine Trivigno - è tesserato con il Team Sport21 Padova, società con la quale ha giocato e vinto i campionati italiani 2018 e 2019. E' l'unico atleta lucano che gioca con la rappresentativa del Veneto - ha aggiunto il papà di Marco - perché qui da noi nessun ragazzo con la sindrome di Down pratica calcio e forse neanche altri sport». Inoltre Marco, nello scorso mese di febbraio, è stato inserito fra gli atleti di interesse nazionale ed è stato convocato a Milano, per un raduno della nazionale italiana di calcio a 5 C21, dai tecnici Roberto Signoretto, Angelo D'Auria e Gianluca Oldani. «Lo sport - ha rimarcato il papà Carmine - aiuta a superare le diversità, offrendo ai ragazzi la possibilità di confrontarsi su abilità, che si possono migliorare tramite l'allenamento, come per tutti gli atleti. Potenza sarà “Città Europea dello Sport 2021” e spero di riuscire a creare un po' di interesse - ha evidenziato - per organizzare qualche manifestazione nel capoluogo, coinvolgendo la squadra del Potenza Calcio, che, già in alcune occasioni, ha dimostrato vicinanza ai ragazzi». (Donato Pavese)

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