Beato Egidio, il Santo ritrovato. Rocco Maria Motta ne riscopre la grandezza nel suo volume presentato a Laurenzana

25-06-2018 19:21 -

LAURENZANA - Si susseguono, a Laurenzana, le iniziative e gli eventi per promuovere e diffondere il culto del Beato Egidio, nello speciale anno diocesano in cui ricorre il quinto centenario della sua morte (1518-2018). Nella suggestiva cornice del castello ducale di Laurenzana è stato presentato il volume dello studioso e storico, Rocco Maria Motta, intitolato "Nel ricordo di frate Egidio nostro Beato e Santo ritrovato", edito da "Grafie". In questo saggio, spiega l´autore, «c´è il dichiarato tentativo di un recupero integrale della figura del Beato Egidio e l´arduo tentativo di un riaggancio dell´immagine al giorno d´oggi, con quella (più completa) fornita a suo tempo da testimoni a lui più vicini. Vale a dire - aggiunge il prof. Rocco Maria Motta - con quella registrata nelle parole dei superstiti del "suo popolo", che ne trattennero pervicacemente il ricordo e che oggi ne mantengono indiscutibilmente l´esclusiva». Nel cuore della Basilicata del 1400 e del 1500 (periodo in cui visse il Beato Egidio da Laurenzana) «è pressoché impossibile incontrare letterati e poeti - scrive Rocco Maria Motta - perché da queste parti i santi sono (ancora) più numerosi degli uomini di cultura, per un fatto di condizioni sociali e di problematiche politico-religiose. E´ la Basilicata residua, quella sopravvissuta alle invasioni barbariche, alle devastazioni della guerra greco-gotica, alle incursioni piratesche ed al feudalesimo più rapace. Il peggio sembra alle spalle, ma la nostra resta una regione marginale e di transito». «Il Beato Egidio fu un frate fortunato - sottolinea il prof. Motta nel suo saggio - ed è un paradosso per un francescano ufficialmente riconosciuto e proclamato beato solo tre secoli dopo essere stato "conclamato e visitato". Eppure (paradosso nel paradosso) egli, per noi, resta tra i più fortunati della regione di un tempo. In primo luogo perché, sia pur tardiva, conobbe una beatificazione ufficiale (avvenuta il 24 giugno del 1880) e poi perché da sempre si parlò di lui. Altri, come lui, rimasero per sempre ignorati e confusi nella nebbia di questa terra di transiti». Nel corso della cerimonia di presentazione del libro "Nel ricordo di frate Egidio nostro Beato e Santo ritrovato", oltre al sindaco di Laurenzana, Michele Ungaro, tra i relatori sono intervenuti anche don Egidio Casarola, archivista dell´arcidiocesi di Matera, ed il prof. Emanuele Giordano, studioso e ricercatore di tradizioni locali. Il parroco di Laurenzana, don Francesco Nardone, ha ricordato il compianto ing. Giovanni Morena, validissimo collaboratore dell´autore del libro, Rocco Maria Motta. Applausi scroscianti sono partiti dai presenti in sala. Don Francesco ha, poi, sottolineato, che «uno degli obiettivi di questo straordinario anno giubilare è scoprire la figura del Beato Egidio. Non solo farlo conoscere fuori da Laurenzana, ma riscoprirlo anche al proprio interno. Il Beato Egidio - ha evidenziato don Francesco Nardone - ci insegna che, pur rimanendo laico, non ha mai smesso di amare Dio e di lottare contro il maligno per Gesù. Di conseguenza anche noi possiamo giungere alla piena conformazione a Gesù Cristo, mettendo al centro della nostra esistenza l´eucarestia». (Donato Pavese)

- ARTICOLO "IL QUOTIDIANO" -

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